Composizione fotografica, NIKKOR AF-S, NIKKOR Z, Obiettivi Nikon
Focal lenght, ovvero la chiave per grandi fotografie
La lunghezza focale di un obiettivo, o focal lenght (come talvolta gli esperti sembrano preferire), non è solo un dato tecnico. Potremmo definirlo il pennello con cui dipingete le vostre immagini. Questa misura, che rappresenta la distanza tra il punto di convergenza della luce nell’obiettivo e il sensore della fotocamera (piano di messa a fuoco), influisce su ogni aspetto del vostro scatto, dall’ampiezza della scena al grado di dettaglio del soggetto. Ma cosa significa veramente per il vostro lavoro creativo? È il tema di questo articolo.
Cos'è la lunghezza focale
Gli obiettivi fotografici sono definiti attraverso due parametri: la lunghezza focale, espressa in millimetri (mm), e l’apertura massima (numero f/). Ad esempio, un obiettivo come il NIKKOR 85mm f/1.8G (o il NIKKOR Z 85mm f/1.8 S) mette a disposizione una lunghezza focale di 85 mm e un’apertura massima luminosa di f/1.8. Ma attenzione: lunghezza focale non corrisponde matematicamente alla dimensione fisica! Oggi, grazie alla tecnologia avanzata applicata al design, anche un potente teleobiettivo 600mm f/6.3 può essere compatto e maneggevole, come nel caso del NIKKOR Z 600mm f/6.3 VR S che è lungo soltanto 27,8 cm.
La lunghezza focale influenza direttamente due elementi chiave:
1. L’angolo di campo: indica quanta parte della scena riuscite a catturare.
2. L’ingrandimento: determina quanto il soggetto sembra avvicinarsi a voi.
In pratica, un grandangolo da 24 mm di focal lenght abbraccia vasti panorami, perfetto per paesaggi di grande respiro, mentre un teleobiettivo da 600 mm vi avvicina ai dettagli più remoti, come un’aquila in volo o un atleta in azione.

NIKKOR Z 85mm f/1.8 S
L’uso di lenti ED (Extra-low Dispersion) e il trattamento Nano Crystal applicato ad alcuni elementi interni rendono il NIKKOR Z 85mm f/1.8 S l’obiettivo ideale con cui ottenere definizione e nitidezza anche con i soggetti in controluce. La riduzione dei riflessi interni e dei principali difetti ottici (flare, come, etc…) conducono a risultati straordinari. Se volete spingervi oltre con la luminosità e il bokeh, mantenendo invariata la lunghezza focale, potete optare per l’obiettivo NIKKOR Z 85mm f/1.2 S, caratterizzato da un diaframma composto addirittura da 11 lamelle.
Effetti straordinari sui vostri scatti
La scelta di un obiettivo rispetto a un altro ha dunque una ricaduta diretta sulla fotografia che scatterete. In particolare, potrete osservare le differenze su questi due fronti fondamentali:
– Profondità di campo: una focale più lunga riduce la profondità di campo, rendendo il soggetto nitido e lo sfondo piacevolmente sfocato (effetto bokeh), ideale per i ritratti. Con un grandangolo, invece, tutto appare più definito, dal primo piano fino all’orizzonte.
– Compressione e prospettiva: le focali lunghe comprimono la distanza tra gli oggetti, creando un effetto visivo denso e drammatico. Al contrario, i grandangoli esaltano le distanze, amplificando lo spazio, o almeno la sua percezione visiva.
Prime o zoom: quale scegliere?
Prima di mettersi in cammino alla ricerca di un soggetto degno d’essere immortalato o, meglio ancora, scoperto e valorizzato dalla vostra perizia nell’inquadratura, al fotografo si pone una scelta: focale fissa o variabile? Ovvero, obiettivi prime o zoom?
– Obiettivi prime: nitidi, luminosi e perfetti per situazioni specifiche come i ritratti. L’AF-S NIKKOR 85mm f/1.8G è un must per chi cerca qualità e sfondi da sogno.
– Obiettivi zoom: versatili e pratici, ideali per chi desidera scattare in diverse situazioni senza cambiare obiettivo. Il NIKKOR Z 24-70mm f/2.8 S è il compagno perfetto per chi ama l’avventura. Perché il soggetto che si cerca può spalancarsi a pochi metri da voi o sfrecciare in lontananza.

La performante Linea S al servizio degli zoom
Al vertice della gamma in continua espansione di obiettivi NIKKOR Z troviamo gli S-Line, come il NIKKOR Z 24-70mm f/2.8 S, che innalzano la proverbiale tradizione di eccellenza ottica e innovazione di Nikon a livelli senza precedenti. Prestazioni superiori, funzioni sofisticate e perfetta operatività. Tecnologie specializzate e miglioramenti dell’affidabilità. Il tutto sfruttando appieno l’eccezionale attacco Z-Mount e rispettando i più severi standard di qualità richiesti dai più esigenti fotografi e videomaker.
Creatività senza confini
Il focal lenght, lo abbiamo detto, è dunque lo strumento con cui date forma alla vostra visione del mondo. Con un grandangolo, catturate la vastità di una valle alpina. Con un teleobiettivo, immortalate il sorriso timido di un bambino lontano.
Con una lente standard (o “normale”), raccontate la realtà nella sua naturalezza.
Henri Cartier-Bresson, uno dei pionieri della fotografia di strada e maestro del “momento decisivo” (anche se talvolta costruito ad arte) prediligeva l’obiettivo con lunghezza focale di 50 mm, perché gli permetteva di catturare le immagini con una prospettiva naturale, vicina a quella dell’occhio umano.
Elliott Erwitt, celebre fotografo della Magnum Photos, preferiva attrezzature semplici e affidabili, prediligendo spesso un obiettivo da 35 mm, perfetto, con il suo campo visivo naturale e la sua versatilità, per le sue iconiche fotografie piene di humor e umanità. Privilegiava la narrazione e l’emozione nelle scene quotidiane.
Grazie al sistema NIKON Z, la scelta è vostra: dall’agilità dello zoom grandangolare NIKKOR Z DX 12-28mm f/3.5-5.6 PZ VR (il cui intervallo di focale equivalente è 18-42mm) alla potenza dei super-teleobiettivi FX (per Nikon Z full-frame), ogni lente vi offre la possibilità di creare immagini che parlano al cuore.
Teleobiettivi e fotografi famosi
Un maestro della fotografia con teleobiettivo è invece Ansel Adams, noto per le sue straordinarie fotografie di paesaggi americani. Adams spesso utilizzava teleobiettivi per comprimere la prospettiva e isolare dettagli nei vasti panorami del Parco Nazionale di Yosemite e altre regioni rese celebri anche dalla sua poetica in bianco e nero.
Anche Frans Lanting, celebre fotografo olandese di natura selvaggia, ha usato il teleobiettivo, ma per catturare immagini ravvicinate di animali selvatici mantenendo la distanza necessaria per non disturbare i soggetti. Il suo lavoro unisce precisione tecnica ed empatia, permettendo di mostrare la fauna nel suo habitat naturale con straordinario dettaglio e impatto visivo.
Il teleobiettivo, però, è fondamentale anche per i ritrattisti come Steve McCurry, che cercava di isolare soggetti in situazioni di vita quotidiana o in ambienti culturali complessi, permettendogli di mantenere una distanza rispettosa e catturare momenti autentici. Ha fatto il giro del mondo il volto della bambina afghana con gli occhi tersi e sperduti.

La foto “Afghan Girl” di Steve McCurry è stata scattata con un obiettivo NIKKOR di lunghezza focale fissa pari a 105 mm
Non è una semplice fotografia di ritratto. “Afghan Girl”, lo scatto che ha reso celebre a tutte le latitudini il fotografo statunitense Steve McCurry, è “il ritratto” per eccellenza.
Pubblicato sul numero di giugno del 1985 del National Geographic, “Afghan Girl” fa parte di un reportage realizzato dallo stesso fotografo l’anno precedente.
Inviato dalla famosa rivista tra Pakistan e Afghanistan, per documentare l’esodo degli afghani costretti a lasciare le loro case a causa dell’invasione sovietica, McCurry si avvalse di una reflex (analogica, ndr) Nikon FM2 con obiettivo NIKKOR 105mm f/2.5 Ai-S.
Un teleobiettivo, appunto, grazie al quale il fotografo potè immortalare quel viso che negli anni sarebbe diventato simbolo della resistenza alla guerra, all’oppressione e dell’emancipazione femminile. Lo scatto è inoltre passato alla storia come il più riconosciuto che la rivista National Geographic abbia mai pubblicato. Dietro quegli occhi si nascondeva l’animo inquieto e impaurito della allora dodicenne Sharbat Gula (conosciuta come Sharbat Bibi). La cui identità è rimasta sconosciuta fino al 2002 quando lo stesso McCurry tornò in Afghanistan per cercarla e coinvolgerla in un documentario per la National Geographic TV.
Il fattore di crop: un gioco di proporzioni
Se usate una fotocamera con un sensore DX, come le Nikon Z50, Z50II, Zfc o Z30, noterete che l’angolo di campo di un obiettivo cambia rispetto a quello prodotto dalle Nikon Z in formato FX. Questo effetto, chiamato fattore di crop (e numericamente pari a 1,5), è un po’ come zoomare senza cambiare lente. Un obiettivo da 50 mm su un sensore DX produce un angolo di campo simile a quello di un obiettivo da 75 mm montato su una mirrorless full-frame FX. Risultato? Maggiore ingrandimento senza sacrificare qualità.
Super-teleobiettivi: quando la distanza tra voi e il soggetto non è un limite
Per i fotografi di fauna selvatica o di sport, i super-teleobiettivi sono un sogno. Il NIKKOR Z 180-600mm f/5.6-6.3 VR, ad esempio, vi permette di catturare dettagli impossibili a occhio nudo. E con i Nikon TELECONVERTER, come gli 1,4x e 2,0x, potete spingervi ancora oltre, senza perdere nitidezza.
Non dimenticate l’importanza della stabilizzazione: quando lavorate con lunghezze focali così alte, anche il più piccolo movimento della fotocamera può compromettere lo scatto. La tecnologia VR di Nikon è qui per salvarvi, mantenendo le vostre immagini stabili anche nelle condizioni più dinamiche.
Il NIKKOR Z 180-600mm f/5.6-6.3 VR, grazie alla sua progettazione interna, non varia la sua lunghezza nel passare da un estremo di focale (180 mm) all’altro (600 mm). In più, la fluida rotazione dell’anello è di appena 70°. Ciò ha consentito agli ingegneri Nikon di inserire guarnizioni in corrispondenza dei giunti articolati. Ne deriva un obiettivo particolarmente resistente alla polvere e all’umidità. Un motivo in più per preferirlo nella natura selvaggia.
La magia della creatività focale
La lunghezza focale non è solo una questione di specifiche tecniche: è un invito a giocare con la prospettiva. Con una lente grandangolare, potete ampliare lo spazio e creare un senso di vastità. Con un teleobiettivo, potete concentrarvi su un dettaglio, isolandolo in un mare di sfocatura.
Ogni scelta che fate con un obiettivo racconta qualcosa di voi:
– State catturando paesaggi sconfinati? Usate un NIKKOR Z 14-30mm f/4 S e immergetevi nel panorama.
– Volete mostrare l’anima di un ritratto? Il già descritto NIKKOR 85mm f/1.8G è il giusto alleato.
– Desiderate avvicinarvi a scene lontane? Portate con voi l’AF-S NIKKOR 400mm f/2.8E FL ED VR e lasciate che la distanza si dissolva.
La scelta: primo passo per la creazione!
Che siate fotografi o videomaker alle prime armi o professionisti in cerca del prossimo obiettivo perfetto, la lunghezza focale è il vostro passaporto per un viaggio visivo senza confini. Grazie alla gamma di obiettivi Nikon, avete tutte le chiavi per esplorare il mondo con la vostra visione unica. Ora, chiudete gli occhi e immaginate il prossimo scatto: un tramonto che riempie l’orizzonte, un animale selvatico nel suo habitat naturale o il sorriso di una persona amata. Non esiste la lunghezza focale giusta in assoluto, anche se vi abbiamo dato dei solidi suggerimenti. Molto dipende dalla vostra creatività e inventiva, dalle condizioni date, dall’emozione o dalla riflessione che vi guida.
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