Fotocamere Nikon
Nikon Z6III, Z8 e Zf: l’arte dell’autofocus
Chi pratica la fotografia lo sa: oggi l’autofocus può rappresentare la linea di confine tra la riuscita di uno scatto e la perdita definitiva di un attimo irripetibile. Nikon, con la sua serie Z, ha progressivamente perfezionato questo “sesto senso digitale”, integrandolo con l’intelligenza artificiale e una gestione sempre più avanzata del rilevamento dei soggetti. In questo articolo analizziamo tre modelli molto diversi tra loro, ma accomunati dal processore EXPEED 7: la nuova Nikon Z6III, la fuoriclasse Nikon Z8 e la raffinata Nikon Zf.
Nikon Z6III: l’autofocus versatile per ogni contesto
La Nikon Z6III dispone di 273 punti AF (in modalità punto AF singolo) distribuiti sul 90% dell’inquadratura e offre una sensibilità AF fino a -10 EV (con obiettivi luminosi). In condizioni di scarsa illuminazione, come durante un concerto o in interni bui, il sistema è in grado di identificare un volto anche se parzialmente in ombra o illuminato da una fonte monocromatica, come un riflettore rosso. Ciò è possibile grazie alla combinazione del rilevamento “persone” e dell’area automatica AF.
Nel caso in cui si debba realizzare un ritratto dinamico, ad esempio all’aperto con un soggetto in movimento, è sufficiente attivare il tracking 3D: selezionato l’occhio, la fotocamera lo seguirà anche in caso di variazioni rapide di posizione o orientamento. È uno strumento prezioso anche per la fotografia in famiglia o documentaristica.
Un’ulteriore funzione utile in contesti dinamici è il Pre-Release Capture: la Z6III inizia a salvare immagini prima che il pulsante di scatto sia premuto fino in fondo. Ad esempio, durante un compleanno, il momento in cui una persona spegne le candeline può essere catturato anche se non si è stati perfettamente reattivi.
Nikon Z8: il sistema AF per l’azione e l’imprevedibilità
La Nikon Z8 è progettata per gestire situazioni complesse e soggetti in rapido movimento. Con 493 punti AF e capacità di tracking avanzato, rappresenta una delle soluzioni più evolute nella gamma mirrorless Nikon.
In un contesto sportivo, come una partita di calcio, il sistema di rilevamento “persone” abbinato all’area dinamica estesa consente di isolare un giocatore, seguirne i movimenti e mantenerne a fuoco il volto anche quando si muove velocemente, è parzialmente coperto da altri soggetti o ruota il corpo.
Durante un rally o un evento motoristico, la Z8 può rilevare veicoli in movimento distinguendo elementi come carrozzeria e parabrezza, grazie alla modalità “veicoli + area automatica”. In situazioni di scarsa luminosità ambientale (fino a -9 EV nel modo Starlight Views), il sistema mantiene una risposta affidabile e veloce.
Anche in questo caso, la funzione Pre-Release Capture consente di ottenere l’immagine desiderata di un’auto nel momento in cui compie un salto, anche se si preme il pulsante qualche istante dopo.
Nikon Zf: la precisione classica, con strumenti nuovi
La Zf si presenta con un design ispirato al passato, ma integra un autofocus all’avanguardia a 273 punti, identico a quello della Z6III, pur con alcune differenze. Il tracking 3D, ad esempio, è disponibile solo in modalità foto, e il rilevamento soggetti si limita a persone, animali e veicoli.
Un esempio concreto? Se si usa una vecchia ottica manuale, come un NIKKOR 50mm f/1.2 Ai-S per realizzare ritratti ambientati, la mirrorless Nikon Zf consente di attivare un sistema di assistenza alla messa a fuoco che evidenzia l’occhio del soggetto nel mirino. Anche con lenti prive di autofocus, sarà possibile ottenere una messa a fuoco precisa ruotando la ghiera manuale, con l’ausilio dell’IA.
Per fotografare un animale in movimento, un vivace gatto casalingo o un leone selvatico, è sufficiente impostare la modalità AF-C, attivare il rilevamento “animali” e sfruttare una gamma dinamica ridotta: il sistema seguirà il soggetto e ne manterrà la nitidezza anche in fase di movimento.
In ambienti poco illuminati, come un piccolo club musicale o una chiesa al tramonto, la Zf offre prestazioni solide fino a -10 EV, senza necessità di flash o interventi posticci.


© Photo Credits: Graeme Travers (Nikon Zf)
Tre filosofie di autofocus per tre approcci alla fotografia
Le modalità AF e la tecnologia di base dell’autofocus della Nikon Z6III, Z8 e Zf appaiono simili tra loro. Questo perché tutte e tre le fotocamere sono basate sul processore d’immagine EXPEED 7, che è il cuore dell’avanzatissimo sistema AF di Nikon. Tuttavia, ci sono delle sottili ma importanti differenze che determinano le loro prestazioni e la loro collocazione nel mercato:
Sensore e numero di punti AF
Z8: ha un sensore stacked CMOS da 45,7 MP e utilizza 493 punti AF a rilevamento di fase.
Z6 III: ha un sensore CMOS parzialmente stacked da 24,5 MP (circa) e utilizza 273 punti AF a rilevamento di fase (299 in Auto-area AF).
Zf: ha un sensore BSI CMOS da 24.5 MP (circa) e utilizza 273 punti AF a rilevamento di fase.
Sebbene il numero di punti possa sembrare una differenza, la densità dei punti e la copertura del fotogramma sono comunque molto elevate su tutte e tre, e il numero di punti “utilizzabili” dall’utente è spesso lo stesso o molto simile. La Z8, con il suo sensore a risoluzione più alta, ha effettivamente più punti AF da cui attingere per alcuni calcoli.
Velocità del sensore CMOS (Readout Speed)
Z8: usa un sensore completamente “stacked” (sensore impilato). Questo significa che la lettura del sensore è estremamente veloce. Questa velocità consente l’assenza di blackout nel mirino (blackout-free shooting) e una riduzione drastica del cosiddetto rolling shutter, rendendola eccezionale per la fotografia sportiva e d’azione.
Z6III: adotta un sensore parzialmente stacked (semi impilato). È un miglioramento significativo rispetto al sensore non-stacked della Z6II, e consente una lettura più veloce che riduce il rolling shutter e migliora le prestazioni video, ma non offre il vero blackout-free shooting delle top di gamma Nikon Z8 e Nikon Z9.
Zf: sfrutta un sensore non-stacked (non impilato, come nella Z6II). Questo la rende più soggetta al rolling shutter con l’otturatore elettronico rispetto alle Z8 e Z6III, e non offre il blackout-free shooting.
Questa differenza nella velocità di lettura del sensore ha un impatto diretto sulla reattività e sulla capacità di seguire soggetti molto veloci in situazioni estreme, soprattutto quando si scatta con l’otturatore elettronico e a raffica elevata. La Z8 è la migliore in questo senso, seguita dalla Z6III e della Zf.

(Nikon Z8)
Sensibilità AF con luce scarsa
Z6III e Zf: entrambe vantano una sensibilità AF di -10 EV (con obiettivo f/1.2 in modalità Starlight View), che è eccezionale e permette una messa a fuoco affidabile in condizioni di luce quasi assenti.
Z8: ha una sensibilità AF di -7 EV (o -9 EV con Starlight View). In termini numerici, le Z6III e Zf hanno un leggero vantaggio sulla carta in condizioni di luce estremamente ridotta.
Funzione “Rilevazione del soggetto in MF (Manual Focus)”
Zf e Z6 III: offrono la rilevazione del soggetto in MF. Questa è una funzione innovativa che assiste la messa a fuoco manuale evidenziando il soggetto rilevato e aiutando l’utente a capire quando è a fuoco. Ognuna di queste fotocamere offre un autofocus più che efficiente, ma con inclinazioni diverse. La scelta dipende dallo stile fotografico e dal tipo di controllo che si desidera esercitare nella ripresa.
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