Bokeh, Composizione fotografica, Fotocamere Nikon, NIKKOR Z, Nikon Z, Obiettivi Nikon, Obiettivi zoom, Reflex Nikon
Fotografare orsi in sicurezza? Ecco come con i teleobiettivi Nikon. Parola di Tom Bol
© Photo Credits: Tom Bol
In estate si viaggia, si esce dalle città e si esplora la natura. Puntuali, arrivano le notizie di incidenti con la fauna selvatica. Capita che i protagonisti siano gli orsi (un tragico esempio è accaduto recentemente a un motociclista italiano in Romania, lungo la strada nazionale Transfăgărăşan DN7C), perché noi umanità urbanizzata associamo i plantigradi al caldo peluche che ci teneva compagnia da piccoli, e non li pensiamo come fortissimi e pertanto pericolosi animali selvatici.
Il fotografo Tom Bol, nikonista DOC, è un esperto di fotografia naturalistica e, in particolare, di orsi. Insieme a lui vi spieghiamo come si deve approcciare questo soggetto, tanto interessante quanto raro. E la prima regola è: massima prudenza e debita distanza.

© Photo Credits: Tom Bol
Parco Nazionale di Lake Clark, Alaska. Un cucciolo al secondo anno, curioso dei fotografi. Si avvicinava molto, sempre sotto lo sguardo vigile della madre e iniziava a giocare con un bastone, rotolandosi nella sabbia. Bol si è sdraiato a terra per ottenere questa immagine al livello degli occhi, che mostra il comportamento giocoso e curioso dell’orso. Nikon D6, AF-S NIKKOR 180-400mm f/4E TC1.4 FL ED VR a 560mm, 1/1000 sec, f/5.6, ISO 1800, esposizione manuale.
Una vita fotografica trascorsa (anche) fra gli orsi
Tom Bol organizza workshop di fotografia di orsi da oltre 25 anni e non è mai stanco, neppure ora che i viaggi fotografici per immortalare gli orsi sono diventati molto popolari. Dalla fotografia degli orsi neri nei Monti Smoky, negli Stati Uniti Orientali, fino a catturare immagini di orsi polari alle Svalbard, in Norvegia. Se si visita, sempre negli Stati Uniti, il Parco Nazionale di Yellowstone (quello dell’orso Yoghi), il Parco Nazionale dei Ghiacciai (Glacier) o l’Alaska, si hanno buone probabilità di vedere un grizzly. Ci sono località italiane in cui l’orso è di casa: il Parco Nazionale d’Abruzzo ne ha fatto il suo simbolo, ma lo si trova anche nel vicino Lazio e in Molise. Le Alpi orientali e il Trentino occidentale possono riservare la sorpresa di quest’ospite, a chi sa dove e come cercare. Gli orsi sono predatori al vertice della catena alimentare, quindi è importante sapere come ottenere grandi immagini in sicurezza. Di seguito troverete 10 consigli, frutto della ventennale esperienza di un professionista Nikon.

© Photo Credits: Tom Bol
Parco Nazionale di Lake Clark, Alaska. Orso che saluta. Questo cucciolo di primavera osservava costantemente il gruppo mentre lo fotografava. Improvvisamente si è alzato in piedi e ha cominciato a muovere la zampa verso i fotografi come se cercasse di capire cosa stessero facendo. Essere pronti per quei momenti spontanei e veloci è molto importante. Nikon Z9, NIKKOR Z 400mm f/2.8 TC VR S a 560mm, 1/2000 sec, f/4.0, ISO 1100, esposizione manuale.
Fotografare orsi: 10+1 consigli di Tom Bol (e di Nikon)
- Siate prudenti. Gli orsi possono sembrare teneri, ma sono animali selvaggi e potenti. Meglio non rischiare di diventare la prossima “star” virale. È bene fotografare da una posizione sicura o con una guida. Molti viaggi per fotografare gli orsi polari si svolgono da veicoli o imbarcazioni, mentre i ranger nei parchi nazionali controllano le aree di osservazione degli orsi. Considerate l’idea di usare una guida, soprattutto se siete a piedi. Sono utilissime anche per trovare il vostro soggetto!

© Photo Credits: Tom Bol
Parco Nazionale del Lago Clark, Alaska. I cuccioli sono sempre soggetti fotografici fantastici. La loro natura curiosa e giocosa spesso si traduce in immagini meravigliose. Questi due cuccioli fratelli hanno lottato per ore, ignari dei fotografi che li stavano fotografando. NIKON Z9, NIKKOR Z 400mm f/2.8 TC VR S, 1/2500 sec, f/5.6, ISO 2800, esposizione manuale.
- Scattate al livello degli occhi. Fotografare al livello degli occhi spesso migliora le immagini. Perché? Si ottiene una prospettiva più intima che crea una connessione con il soggetto; cambiano gli sfondi, riducendo le distrazioni.
Se è difficile abbassarsi, usate uno schermo LCD inclinabile o tenete la fotocamera vicino al suolo, magari con un treppiede. A volte si trovano orsi su colline o dossi e in quei casi sarete naturalmente al loro livello anche stando in piedi.
- Osservate i cuccioli. Catturare emozione nella fotografia naturalistica permette di ottenere immagini da premio, e i cuccioli d’orso trasmettono emozioni uniche. Se trovate dei cuccioli, sarà un piacere sperimentare. Giocano, lottano, si arrampicano, si grattano, piagnucolano, si allattano… Tutti comportamenti perfetti da fotografare. Bol racconta di avere visto un cucciolo cercare di rubare una vongola alla madre, che lo ha scacciato. Il cucciolo è rimasto seduto nel fango con uno sguardo abbattuto, come se fosse stato respinto. Ma quell’immagine è diventata una delle sue fotografie più apprezzate. Quando fotografate i cuccioli, restate all’erta: tutto può cambiare rapidamente.

© Photo Credits: Tom Bol
Parco Nazionale di Lake Clark, Alaska. Questo comportamento è classico. L’orso è stato sorpreso dall’arrivo di un altro orso e si è alzato per guardarlo. Bol era pronto a catturare proprio quel momento. Nikon D6, AF-S NIKKOR 500mm f/5.6E PF ED VR, 1/1250 sec, f/5.6, ISO 560, esposizione manuale.

© Photo Credits: Tom Bol
Parco Nazionale di Lake Clark, Alaska. Il cucciolo abbattuto… Questo cucciolo ha provato a rubare una vongola dalla madre, che lo ha allontanato per imporgli dei limiti. Il cucciolo è rimasto seduto, sembrando completamente rifiutato… come se fosse il momento peggiore di sempre. Ma pochi minuti dopo è tornato dalla madre e ha ricominciato a scavare. Nikon Z9, NIKKOR Z 400mm f/2.8 TC VR S a 560mm, 1/800 sec, f/4.0, ISO 560, esposizione manuale.
- Scattate con una velocità elevata e frame rate veloce. La maggior parte delle fotocamere moderne, come le mirrorless Nikon Z, ha raffiche molto rapide, e la fotografia di orsi è l’occasione perfetta per sfruttarle. Gli orsi che pescano o combattono richiedono alte velocità, mentre per un orso seduto si può usare un ritmo più lento. Bol usa 20 fotogrammi al secondo con la Nikon Z8 o la Nikon Z9. Se non possedete uno di questi modelli, impostate la fotocamera sulla raffica più veloce disponibile.

© Photo Credits: Tom Bol
Parco Nazionale di Katmai, Alaska. Ciclo di centrifuga. Questo grande orso bruno pescava in un ruscello, catturando molti salmoni. Dopo ogni battuta di pesca, scuoteva l’acqua dal pelo. Lo scatto è speciale perché l’orso guardava direttamente il fotografo mentre spruzzava l’acqua, creando una composizione simmetrica. Nikon Z9, NIKKOR Z 100-400mm f/4.5-5.6 VR S, 1/3200 sec, f/5.6, ISO 4000, esposizione manuale.
- Attenti al comportamento. Tutti vogliono fotografare un orso in piedi e c’è un trucco per riuscirci. Allontanatevi dalla fotocamera e osservate l’ambiente. Ci sono altri orsi o persone in avvicinamento? Gli orsi sono curiosi e le madri sono sempre attente a eventuali pericoli per i cuccioli. Se un orso sta mangiando e non ha ancora notato un altro orso che si avvicina, preparatevi. Quando si vedono, seguono comportamenti interessanti. A volte la madre e i cuccioli si alzano insieme o un giovane scappa.

© Photo Credits: Tom Bol
Parco Nazionale di Lake Clark, Alaska. Madre che allatta con cuccioli di primavera. I cuccioli al primo anno, detti cuccioli di primavera, sono emozionanti da fotografare. Stanno sempre vicini alla madre. Questa orsa si è sdraiata sulla spiaggia per allattare i suoi piccoli, segno che era a suo agio malgrado la presenza del fotografo. Un momento speciale… Nikon Z9, NIKKOR Z 400mm f/2.8 TC VR S, 1/640 sec, f/5.6, ISO 1250, esposizione manuale.
- Selezionate bene il diaframma. Scegliere il diaframma giusto è cruciale nella fotografia naturalistica. Il bokeh – cioè la qualità dello sfondo sfocato – può fare una grande differenza nell’immagine finale. Se lo sfondo è ingombrante e vicino al soggetto, scattate a tutta apertura per sfocarlo. Oppure, fotografate vicino al suolo per cambiare prospettiva. Considerate anche il terreno, oltre allo sfondo, nella scelta del diaframma. Fotografando orsi su fanghiglia con un 400mm f/2.8 a f/2.8 si ottiene un effetto straordinario.
- Attrezzatura migliore, foto migliori. Bol spiega di avere iniziato a fotografare orsi con una fotocamera a pellicola e obiettivo a messa a fuoco manuale. Ogni 36 scatti doveva cambiare rullino ISO 100, e 5 fotogrammi al secondo sembravano rapidissimi. Il tasso di successo era piuttosto basso. Oggi, le fotocamere digitali migliorano enormemente le probabilità di ottenere buone foto. L’autofocus con rilevamento del soggetto ha cambiato tutto. Al fotografo piacciono in particolare la Nikon Z9 e la Nikon Z8 in autofocus 3D con rilevamento degli occhi degli animali. Tutto ciò che deve fare è avvicinare il punto di messa a fuoco al muso dell’orso e la fotocamera si bloccherà sull’occhio. Questo è davvero utile con le azioni rapide e con una ridotta profondità di campo. Adora anche i nuovi teleobiettivi a focale fissa NIKKOR Z con moltiplicatori di focale integrati. Sul suo NIKKOR Z 400mm f/2.8 TC VR S, basta premere un interruttore e l’obiettivo passa a 560 mm a f/4. Anche le prestazioni ad alti ISO sono notevolmente migliorate e scatta regolarmente a ISO 6400 con buoni risultati. Fotografare in condizioni di cielo coperto e buio non è più un problema. Un altro vantaggio delle fotocamere mirrorless Nikon Z come la Z8 e la Z9 è la possibilità di utilizzare la modalità SILENZIOSA e disattivare il suono dell’otturatore per essere il più discreti possibile mentre si fotografa la fauna selvatica.

© Photo Credits: Tom Bol
Churchill, Manitoba. Durante una spedizione su un veicolo tundra è apparsa questa madre con il cucciolo, a riposo vicino ad alcuni alberi. Stavano aspettando che il ghiaccio si formasse per partire alla caccia alle foche. Nikon D4, AF-S NIKKOR 200-400mm f/4G ED VR II, 1/200 sec, f/5.6, ISO 1000, Priorità di diaframma.

© Photo Credits: Tom Bol
La Lamar Valley, a nord del Parco Nazionale di Yellowstone, ospita un’incredibile quantità di fauna selvatica, soprattutto alla fine della primavera. Molti animali si nutrono qui, in attesa dello scioglimento delle nevi in quota. Questo orso nero si stava alimentando vicino al fiume Lamar. Nikon D850, AF-S NIKKOR 600mm f/4E FL ED VR, 1/800 sec, f/4.0, ISO 3200, Priorità di diaframma.
- Variate le inquadrature. È abbastanza naturale cercare subito il primo piano perfetto del muso. Ma una volta ottenuto quello, Bol incoraggia i suoi allievi a diversificare. Perché non concentrarsi sulle zampe? O fare un’inquadratura ambientale che mostri il paesaggio? O un orso tra i fiori, invece che in un fiume? Provate anche angolazioni di luce diverse. Gli orsi in controluce hanno un alone di luce bellissimo. Provate a sovraesporre le immagini per ottenere un effetto high key oppure a convertirle in bianco e nero. Potete affrontare la fotografia naturalistica da una prospettiva narrativa. Raccontate una storia sull’orso: questo vi spingerà a cercare punti di vista nuovi e originali.

© Photo Credits: Tom Bol
Parco Nazionale di Lake Clark, Alaska. Gli orsi sono animali potenti, talvolta feroci, spesso rappresentati in questo modo nelle immagini. Ero entusiasta di trovare questo orso bruno che camminava in un campo di fiori rosa di fireweed. I fiori raccontano una storia diversa: un animale magnifico in un paesaggio straordinario. Nikon Z9, NIKKOR Z 400mm f/2.8 TC VR S, 1/2500 sec, f/4.0, ISO 640, esposizione manuale.
- Siate pazienti. Fotografare orsi può essere emozionante e dinamico… oppure potreste dover attendere ore prima che accada qualcosa di interessante! Siate pazienti, osservate il comportamento dell’orso e attendete i momenti speciali. Fu il caso di un giovane orso in Alaska che cercava di pescare salmoni in un torrente. Ogni cinque minuti correva nell’acqua inseguendo salmoni rossi, senza mai prenderne uno. Bol era sicuro che alla fine ci sarebbe riuscito, così si è sdraiato sulle rocce per due ore, in attesa di quel successo. Ma dopo due ore sdraiato sulle rocce del fiume riusciva a malapena a muoversi, e l’orso non aveva ancora catturato un pesce. All’improvviso si è alzato su due zampe e ha iniziato a muovere le zampe anteriori in un movimento circolare. L’acqua schizzava via formando grandi cerchi, creando uno scatto memorabile. Nemmeno Bol aveva mai visto un orso fare una cosa del genere.

© Photo Credits: Tom Bol
Parco Nazionale di Katmai, Alaska. Per anni Bol ha cercato di creare un’immagine che mostrasse orsi bruni pescare in un grande banco di salmoni rossi. Serviva una prospettiva elevata, sole, salmoni sockeye e un orso che “snorkelasse” tra loro. Stava camminando su un’altura sopra un fiume e ha trovato questa scena… una delle sue foto preferite! Nikon Z7II, NIKKOR Z 24-200mm f/4-6.3 VR a 115mm, 1/400 sec, f/6.3, ISO 400, Priorità di diaframma.

© Photo Credits: Tom Bol
Parco Nazionale di Katmai, Alaska. La corsa del salmone sockeye nella baia di Bristol è la più grande al mondo. Questo enorme orso grizzly prendeva un pesce dopo l’altro. Nikon D6, AF-S NIKKOR 500mm f/5.6E PF ED VR, 1/1250 sec, f/8, ISO 640, esposizione manuale.
- Il brutto tempo è buon tempo. Molte delle foto che vedete sono state fatte in Alaska, dove non è raro che piova, nevichi o faccia molto freddo, condizioni meteo che creano ottime opportunità fotografiche. Gli elementi atmosferici avversi aggiungono atmosfera, appunto, ed emozione all’immagine. Gli orsi non modificano il loro comportamento sotto la pioggia leggera. Continuano a mangiare, giocare e girovagare. Nebbia e pioggerella creano sfondi interessanti. Se però piove troppo forte, la nitidezza dell’immagine può risentirne. La pioggia intensa può apparire come una foschia nelle immagini, soprattutto sui soggetti distanti ripresi con i teleobiettivi. La velocità dell’otturatore è importante. Un’ottima scelta è scattare a 1/500 sec o più veloce per congelare le gocce di pioggia. Non lasciate che il maltempo vi fermi: vestitevi in modo adeguato e portate coperture antipioggia per l’attrezzatura.

© Photo Credits: Tom Bol
Parco Nazionale di Katmai, Alaska. Brooks Camp è un luogo popolare per fotografare gli orsi bruni, famoso soprattutto per la pesca degli orsi a Brooks Falls. Ma ci sono orsi ovunque, compresi questi due grandi orsi che lottano nel lago Naknek. A Bol piace fotografare più dettagli dell’ambiente per raccontare una storia più ampia. Nikon Z9, NIKKOR Z 100-400mm f/4.5-5.6 VR S, 1/2000 sec, f/5.6, ISO 400, esposizione manuale.
Fotografare gli orsi: consiglio bonus
Abbiamo parlato di prudenza, che si traduce in distanza. Quindi vi occorrono teleobiettivi e supertele, per inquadrare e scattare, senza disturbare gli orsi e rischiare di trasformarvi nel loro pasto.
Ricordate che quelle mostrate in questa pagina sono fotografie di un grande esperto, realizzate con il meglio dell’arsenale Nikon. L’emozione di inquadrare un orso e di “catturarlo” nel suo habitat selvatico, tuttavia, resta intatta anche con esiti meno spettacolari. Nikon ci mette la tecnologia, come sempre, ma l’attesa, il colpo d’occhio, la scelta compositiva è nelle vostre mani. A piccoli o grandi passi, non è impossibile raggiungere la perfezione delle foto di Tom Bol.
Scopri per primo promozioni e ultime novità.
Iscriviti alla nostra newsletter!
Non trovi quello che stai cercando?
Domande frequenti
Hai domande sull’acquisto e/o la spedizione? Vuoi verificare lo stato dei tuoi ordini o dei tuoi resi?
Nikon Store FAQContattaci
Scopri tutti i modi in cui puoi entrare in contatto con noi.
ContattaciPiù luce più impatto
Entra nel mondo delle fotocamere mirrorless Nikon Z.
Scopri di più